Affrontare una opposizione a decreto ingiuntivo o a precetto ovvero definire una transazione bancaria
Gestire il debito bancario vuol dire sapere affrontare la revoca di un mutuo, sapersi opporre ad un decreto ingiuntivo bancario oppure saper proporre opposizione ad un precetto sul mutuo.
In questo articolo capirai come difenderti dalle richieste di pagamento della banca e come gestire i debiti bancari.
Non riesci a pagare la rata del mutuo oppure sei in ritardo sulle rate del mutuo?
L’aumento del costo della vita non ti consente di poter pagare la rate del mutuo alle scadenze pattuite nel contratto e stai accumulando rate del mutuo in ritardo facendo aumentare il tuo debito bancario.
Il primo consiglio che possiamo darti è di fare attenzione quando andrai a pagare la rate del mutuo perché la rata ora ha accumulato interessi di mora e spese di ritardo ed è diventata più alta di quella che conoscevi. E’, quindi, probabile, che se non calcoli bene la nuova rata, comprensiva di interessi e spese, il pagamento che andrai ad effettuare non servirà ad abbattere il debito bancario ma soltanto a limitare interessi di mora e spese. Una rata non pagata interamente viene considerata come una rata non pagata.
Dovrai quindi fare attenzione a non superare un certo numero di rate non pagate perché la banca al mancato pagamento di 7 rate anche non consecutive - qualora trattasi di mutuo ipotecario -potrà farti decadere dal beneficio del termine.
Mutuo non pagato conseguenze.
Se sei in ritardo con più di qualche rata sul mutuo ipotecario la banca potrebbe farti decadere dal beneficio del termine e richiederti il pagamento di tutto il capitale residuo rimasto da pagare oltre che le rate scadute e non pagate. In questo caso il tuo debito bancario scaduto non sarà costituito dalle sole rate rimaste in ritardo ma anche dal complessivo capitale a scadere.
Se sei in questa situazione non sarà più possibile pagare il mutuo in rate mensili ma bisognerà avviare una opportunatransazione bancaria per poter gestire il debito bancario.
Cosa fare quando la banca ti intima la decadenza del beneficio del termine del mutuo e ti chiede il rientro di tutto il finanziamento concesso?
La prima cosa da fare è analizzare il rapporto di finanziamento sottostante il debito bancario.
Le banche, infatti, per poter percepire maggiori guadagni, applicano agli utenti bancari tutta una serie di anomalie bancarie.
Analizzando il rapporto di finanziamento contratto con la banca è molto probabile che ricalcolandolo al netto delle anomalie bancarie lo stesso non determini più il debito indicato nell’estratto conto bancario ma un minor debito o un credito a vostro favore, credito che potrà essere utilizzato per contrastare le richieste di pagamento della banca e giungere ad una transazione bancaria.
Se non vi sono partite esigibili scadute la banca, infatti, non può chiedervi il rientro del finanziamento.
Quali sono le anomalie bancarie più frequenti che le banche applicano?
Nel corso di oltre vent’anni di attività professionale abbiamo classificato le anomalie bancarie più frequenti secondo le seguenti voci di indebito:
a) Anatocismo bancario
L’anatocismo è il brutto vizio delle banche di trasformare in maniera esplicita o implicita gli interessi in capitale.
Nei conti correnti la trasformazione di interessi in capitale è esplicita. A fine trimestre infatti la banca porta gli interessi a capitale e sulla intera somma calcola di nuovo interessi. Capirete bene come questo fenomeno comporta l’aggravio del debito bancario in maniera esponenziale.
Nei finanziamenti e nei mutui, diversamente, l’anatocismo è molto più subdolo. La banca calcola gli interessi nei piani di ammortamento con una formula del regime composto degli interessi che alla genesi produce interessi su interessi.
Il regime composto degli interessi è vietato dal nostro ordinamento (articolo 1283 codice civile, articolo 821 terzo comma codice civile, delibera CICR Del 9 febbraio 2000).
Mentre sui conti correnti la giurisprudenza ha da tempo riconosciuto il divieto dell’anatocismo, nei finanziamenti sta iniziando a comprendere il perverso uso che le banche fanno della formula del regime composto degli interessi.
Si consideri che un finanziamento di circa 100.000 € a un tasso del 5% in regime composto degli interessi genera in 10 anni circa 20.000 € di interessi in più rispetto a quello in regime semplice.
Ma perché le banche applicano l’anatocismo bancario?
Perché comporta guadagni esponenziali.
Con la capitalizzazione degli interessi espressa o implicita le banche, prestando la stessa quantità di denaro, guadagnano un terzo in più di quanto farebbero se non applicassero il perverso vizio di addebitare gli interessi su interessi.
E’ frustante vedere come nonostante le sconfitte nei tribunali il lupo perde il pelo ma non il vizio.
b) Indeterminatezza del tasso di interesse.
Cosa potete pensare del fruttivendolo che nel vendervi 1 kg di mele al prezzo di 2 euro vi vendesse invece 900 grammi di mele al prezzo di 2 euro?
Esattamente ciò che fa la banca quando vi presta il denaro a un determinato tasso che supponiamo essere il 5% per poi scoprite da un perito che invece del 5% vi ha applicato il 5,30%? Quella differenza di mezzo punto percentuale comporta, moltiplicato per il numero degli utenti bancari, un immane maggior guadagno per le banche e per quanto riguarda invece l’utente bancario un maggior costo per lo stesso tipo di finanziamento per il quale la banca avrebbe applicato il tasso pattuito in contratto.
Anche in questo caso quello che fanno le banche è molto subdolo perché non è così semplice scovare che il tasso praticato è più alto di quello pattuito.
Le banche per poterlo fare ricorrono a varie espedienti uno e’ quello del dell’applicazione del regime composto degli interessi. E’, infatti, evidente che se applico un tasso del 5% e lo capitalizzo mensilmente trimestralmente o semestralmente quel tasso diventerà piu’ alto di quello pattuito.
La giurisprudenza gia’ da tempo punisce questo tipo di prassi con il ricalcolo del rapporto a un tasso sostitutivo (tasso legale o tasso ex articolo 117 tub).
c) Usura bancaria
La cosa peggiore che una banca possa fare è applicare dei tassi da usura.
Dal 1996 esiste una legge, la legge 108 del 96, che ha regolamentato la disciplina sull’usura. Questa legge ha fissato dei tassi (i cosiddetti tassi soglia), che vengono modificati trimestre per trimestre oltre i quali la banca non può prestare denaro. Questi tassi sono differenziati a seconda della tipologia di rapporto bancario. Sarà più basso un tasso soglia per operazioni molto garantite, come ad esempio un mutuo ipotecario, sarà viceversa molto alto un tasso soglia per le operazioni poco garantite un finanziamento chirografario.
Qualora la banca applichi un tasso superiore al tasso soglia il contratto è in usura. La legge punisce la pattuizione e l’applicazione di interessi usurari con l’articolo 1815 del codice civile secondo comma il quale prevede che, nel caso di supero gli interessi oltre alla soglia di usura il rapporto andrà ricalcolato azzerando tutti gli interessi pagati dall’utente bancario.
Non è il semplice tasso che dovrà essere confrontato con il tasso soglia bensì quel tasso che comprende tutti gli interessi le spese e le commissioni legate all’erogazione del credito.
d) Applicazione di commissioni e spese non pattuite.
È molto frequente che le banche pattuiscano delle condizioni per poi applicarne altre. Ogni condizione che la banca vi applica, sia essa una spesa, una commissione o un interesse, deve essere adeguatamente pattuita (le condizioni devono essere determinate e determinabili).
In mancanza di espressa pattuizione le condizioni condizioni vanno espunte dal ricalcolo del debito bancario.
Avete allora compreso che se quasi ogni rapporto è imperniato sull’addebito di tutta una serie di commissioni interessi e spese illegittime la richiesta della banca di rientro sarà la richiesta fondata su un illecito. La banca non potrà chiedervi denari indietro qualora voi avete, a sua volta, un contro credito nei confronti della banca.
Dopo aver effettuato l’analisi del rapporto bancario si procederà quindi alla contestazione legale.
Come gestire il debito bancario?
Una volta analizzato il rapporto che ha generato il debito nei confronti della banca lo staff legale dello Studio Giansalvo procederà ad un’apposita contestazione stragiudiziale o giudiziale intimando a sua volta alla banca il ristorno dell’indebito praticato così di fatto paralizzando le pretese della banca.
La contestazione avrà come obiettivo provare a definire il tutto attraverso una transazione bancaria.
Se riesco a trattare con la banca ho risolto il mio problema?
Una volta effettuata una transazione con la banca, fatta da professionisti che da oltre vent’anni lavorano nel campo della gestione del debito bancario, la problematica della banca potrà definirsi risolta. Bisognerà fare in modo che la transazione bancaria sia definitiva e che dopo qualche anno lo stesso credito non venga reclamato da qualche agenzia di recupero del credito.
Qual è la percentuale di abbattimento del debito che si riesce a ottenere con una transazione bancaria?
A titolo soltanto conoscitivo è importante determinare le percentuali di abbattimento del debito bancario che si potranno ottenere da una transazione bancaria. Si consideri che per alcune posizioni i nostri clienti sono diventati da debitori a creditori dell’istituto di credito, per altre posizioni, diversamente, i nostri clienti hanno abbattuto il debito per oltre l’80% di quanto richiesto dalla banca. È anche vero affermare che alcune posizioni risultano difficilmente transabili e o con un abbattimento del debito non superiore al 15 - 20%.
E se non si riuscisse a definire transattivamente la posizione?
E’ inutile dirlo, non tutte le ciambelle riescono con il buco ma l’aver contestato la richiesta di pagamento della banca porrà il giudice della successiva fase giudiziale in un’ottica completamente diversa da quella che si potrebbe trovare qualora il debito bancario non venisse contestato fin dalla richiesta iniziale di pagamento della banca.
Qualora non si riuscisse a trovare un accordo con la banca dovrà valutarsi se effettuare una causa alla banca per potere recuperare le anomalie bancarie così nella sostanza paralizzando la richiesta di restituzione somme da parte della banca oppure attendere che la banca vi faccia causa e poi opporsi per poter contestare richiesta di pagamento.
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